APPROFONDIMENTI

Cosa devo fare se ho il Parkinson?

Cosa devo fare se ho il Parkinson?

Quando un soggetto riceve la diagnosi di malattia di Parkinson spesso si cade in un momento di disagio, panico, confusione. Non sempre infatti vengono date indicazioni chiare su ciò che si debba fare per rallentale il processo neurodegenerativo, oppure vengono fornite indicazioni troppo generiche e approsimative. In realtà a prescindere da trattamento farmacologico in atto, esistono delle linee guida che ribadiscono l’importanza dell’attività motoria fin dal momento della diagnosi.

Attività motoria costante, vigorosa e continuativa che va adattata alle caratteristiche del malato, ai sintomi in atto, all’età, al suo background motorio e logicamente ad eventuali altre patologie concomitanti.

L’attività motoria assolve a diversi obiettivi: aiutare il soggetto a produrre dopamina attraverso il movimento, in modo naturale, allenare la capacità motoria fin da subito compromessa che nel Parkinson è il cammino. Come cammina un malato di Parkinson? In fase iniziale di malattia il cammino si manifesta alterato nel ritmo e nell’ampiezza del movimento. Il soggetto tende a muovere, ad oscillare poco con il braccio del lato affetto e a svolgere un passo più corto con la gamba malata. Nel tempo queste caratteristiche si associano a blocchi motori durante la camminata che tendono a procurare episodi di cadute e instabilità.

Cosa fare dunque fin da subito? Camminare. Tutti i giorni in moto aerobico, ossia facendo fatica. Cercare di fare il passo lungo e muovere bene le braccia. Non è facile, certo. Questi automatismi sono alterati e più la malattia avanza e maggiore sarà la richiesta di attenzione da parte del malato per riuscire a svolgerli. Quanto e dove devo camminare? Queste sono le variabili individuali che vanno adattate ad ogni malato. Non esistono protocolli unici infatti, esistono delle linee guida che poi vanno adattate.